Dopo i primi due anni di amore incondizionato, dalla scorsa estate sono tanti i dubbi che molti hanno (ora) su “Special One” (nick che lui stesso si e’ affibbiato). Dalla sera di Manchester di tre anni fa, quando guidava il Porto, ha sempre avuto accanto a se una Dea bendata che gli ha sempre preso la mano e questo ha di certo condizionato non poco il giudizio che molti davano del portoghese. Tre anni fa a Manchester, Scholes segno’ un formidabile goal, sarebbe stato il 2-0 e la chiusura dei conti di un quarto di Champion League che si era chiuso con uno 0-0 in Portogallo. Il gola fu incredibilmente annullato per un fuorigioco inesistente di alcuni metri, come poi confermeranno le immagine televisive. Mancavano pochi minuti alla fine e bastava controllare comunque per andare avanti. Ed invece al terzo minuto di recupero una punizione tirata bene ma centrale, trovava la complicita’ del disastroso portiere americano Howard che smanacciava in modo buffo e insaccava nella propria rete. 1-1, Porto alle semifinali! Se quella partita fosse stata un match di pugilato l’arbitro avrebbe chiamato il know-out tecnico. Invece fu una partita di calcio dove anche fortuna e sfortuna hanno una notevole importanza. Nelle restanti partite il Porto fece poco o nulla ma di fatto furono i portoghesi ad alzare la coppa nella finale. Il passaggio ai londinesi in casacca blue era gia’ firmato da tempo e a tutti pareva chiaro che il connubio tra il piu’ arrogante al mondo dei manager (ricordate le sue scenate non celebrative in finale con il Porto?) e l’arroganza dei soldi dubbi russi potesse anche funzionare. Perlomeno come risultati piu’ che come popolarita’. Ed infatti, in parte, funziono’. Basandosi sul potere dei soldi e sul buon lavoro fatto precedentemente dai suoi predecessori, il Chelsea prende il titolo nazionale dopo 50 anni di silenzio. E’ solo il loro secondo titolo di sempre ma il modo di autocelebrarlo lo fa sembrare il loro centesimo. Ad ogni modo il titolo e’ meritato, anche se le riserve sulle qualita’ del gioco sono innumerevoli. Mourinho compra una decina di giocatori ma solo alcuni sono su sua segnalazione. Quali sono questi e’ facile da individuare, in quanto non giocano piu’ nel Chelsea! Passa un anno ed e’ nuovo pazzo calcio mercato. Acquisti pesanti e costosi ma anche questi dopo un anno spariscono. Cosi questa estate arrivano Sherchenko, A. Cole e Ballack grazie al potere monetario del russo. Ma anche questi pare non dureranno piu’ di un anno. Insomma Special One forse non e’ tanto special. Ma lui non vuole ammetterlo ed ecco che i Robben, i J. Cole (Giusto per fare due esempi di giocatori non scelti da lui), hanno grosse difficolta’ ad avere un posto in squadra.
Il Chelsea che ancora scende in campo e’ fatto da giocatori della gestione precedente o comprati da quella uscente (Cech e Robben su tutti). I nomi voluti da Mourinho sono i Tiago, i Del Horno, I Sheva, Ballaci, Wright-Philips, tutta gente strappata alla concorrenza a prezzi stratosferici e ora abbandonati a se stessi dopo un anno o meno…
Ieri l’ennesima conferma. L’Arsenal arriva decimato da una serie di squalifiche ed infortuni e fino all’ingresso in campo di Robben il Chelsea e’ sembrato un Newcastle qualunque, piu’ che i Campioni in carica. Eppure che Robben e J. Cole fanno la vera differenza nel Chelsea lo sanno anche i bambini, pero’ non sono “suoi pupilli” ed ecco che giocano poco o solo nei momenti da salvare.
Sheva e’ un pesce fuor d’acqua , Ballack non sa bene che fare, A. Cole e’ solo nervoso e troppo eccitato (la mattina su un giornale ha dichiarato: “Ora sono una celebrita’”, risate a go-go a seguire..), a Drogba non arriva un solo pallone in area. Lampard deve provarci con tiri da fuori, Geremi non pervenuto. Eppure avevano davanti un ragazzino di 19 anni che anche se ha fatto bene ai Mondiali (Djourou) ha comunque l’esperienza che ha. Una linea difensiva completamente nuova e dove l’eta’ media era 20 anni! Adebayor (stella del Togo, e non del Milan), mette scompiglio in area e si porta appresso sempre due uomini, cose che Droga e Sheva non possono fare perche’ di palle non ne arrivano per loro.
Sul goal di Flamini ieri i giornali hanno inferieto, e sul Times si rimarcava come Hleb e Flamini stesso abbiano fatto il torello con lui in mezzo per la rete del vantaggio e che forse A. Cole e' ben lontano da essere quello che una volta era (ops..) proprio con l'Arsenal.
Alla fine la partita e' finita con l'attacco del Chelsea favorito anche dai due peggiori in campo dei Gunners: Lehmann e Senderos.
Su Lehmann c'e' da prendere atto che l'ultimo anno e mezzo e' stato decisamente da top tra i portieri al Mondo, ma ora i suoi 38 anni impongono una certa riflessione. Non e' stata domenica la prima volta quest'anno che mostrava troppo nervosismo e alcune uscite avventate. A Gennaio (fossi Wenger) mi guarderei in giro per quel ruolo.
Senderos e' stato uno dei centrali migliori in Europa lo scorso anno, con due sole partite giocate male, le due con il Chelsea. Che sofra Drogba e' innegabile, ma domenica era troppo sotto pressione e l'ha sentita con errori spesso madornali. Senderos non e' stato fortunato ritornare dopo il lungo infortunio proprio contro il Chelsea e ora e' da vedere che conseguenze questo avra' sulla sua mente e fiducia sui propri mezzi.
Ad ogni modo il futuro ci mette sul piatto due partite sulla carta da vincere: Wigan domani e Portsmouth sabato in casa. Assolutamente non facile nella Premier di livello stratosferico come quest'anno, ma da vincere se si vuole perlomeno insidiare il Chelsea per il secondo posto.
Importante arrivare secondi prima del 2 Gennaio per poi riavere in squadra Diaby, Lauren, Henry a piano regime e riprendere la corsa per consolidare il secondo posto e per tentare di staccare il biglietto per la finale di Atene di CL. Manifestazione a cui si puo' indubbiamente tentare di vincere anche quest'anno.
3 comments:
Ti correggo, in Portogallo era finita 2-1 per il Porto
E aggiungo che al ritorno, entrambi i gol erano stati segnati nel primo tempo dal Manchester. E per essere pignoli, era il 90° al gol del Porto, non il terzo di recupero. Purtroppo ricordo bene la serata.
E non era Howard che insaccava nella propria porta, ma respingeva male e un giocatore appostato lì segnava ;)
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