Di certo il calcio e i calciatori non devono mai aver sentito parlare del credit crunch , della crisi delle banche, delle case che perdono valore ogni mese, dell'inflazione che aumenta, come i disoccupati e la recessione e' oramai di casa da alcuni mesi. Sono sicuro che non hanno mai sentito parlare di tutto questo. Probabilmente vivono in un mondo fantastico, dove i giornali hanno solo le ultime pagine e le prime 40-50 sono solo “saluti agli amici” o foto di dilettanti come me.
Di certo hanno Tv satellitari fantastiche e ultra moderne, che prendono tutti i canali del mondo, con un solo difetto, cioe hanno un chip inserito che NON gli permette di collegarsi a qualunque canale mondiale che ha una news nella programmazione.
Cristiano Ronaldo dice di non essere contento perche' si rende conto che le possibilita' di guadagnare di piu' potrebbe svanire, Van Persie ha mandato il suo rappresentante in Societa' a chiedere un aumento di stipendio da 60 a 80mila sterline. Fabregas fa sapere che bisogna rivedere il contratto, che scadendo nel 2014 non lo rende tranquillo per il futuro, si vede.
Walcott ha fatto sapere che le sue corse sulla fascia hanno un prezzo elevato e che “sarebbe meglio sedersi e vedere cosa fare” altrimenti non si sente tranquillo in campo e chissa' come potrebbe rendere di meno. Adebayor e' inquieto perche' “si dice” che il Real Madrid potrebbe chiederlo a Gennaio offrendogli un contratto che gli permetterebbe di pagare le bollette dell'acqua che oggi non sa coem fare.
Parlo solo dei nostri calciatori (ed ho solo inserito CR7), perche' altrimenti il post di oggi occuperebbe tutta la banda che ho a disposizione. Ad ogni modo loro vivono appunto in un Mondo diverso dal mio e dal vostro.
Queste cose mi infastidiscono e alle volte sono contento quando la mia squadra non ci sta a questi ricatti, costi quel che costi. Come e' accaduto la scorsa estate con Flamini , ad esempio, e come noi mai partecipiamo ad aste folli per giocatori.
La Societa' e' ben coperta finanziariamente, ma fa benissimo a non lasciarsi trasportare dalle spese pazze. Almeno che non si voglia entrare nella roulette degli investitori pazzi che cercano un successo oggi senza pensare al domani. Per giunta, siamo sinceri, anche investendo tantissimo non e' che sia sicuro che si vinca. Ogni anno vince solo una squadra e non e' assolutamente detto che sia quella che ha speso di piu', anzi...
Quello che trovo starno e' che i tifosi in generale sono contenti dello sperpero dei soldi, non mi e' chiaro perche', ma lo sono come lo sono i giornalisti, che nello stesso giornale dove altri giornalisti autorevoli invitano al risparmio, richiamano la recessione, la crisi, etc etc, loro, invece, scrivono prendendo in giro e criticando pesantemente chi non sta al gioco degli stipendi folli.
Eppure l'Arsenal da piu' posti di lavoro di un Chelsea o di un Inter, per esempio, ma questo sembra non interessare minimamente nessuno (o quasi..). Per giunta in tempi di crisi come questi, proprio la nostra Societa' dovrebbe essere presa ad esempio, dove tutti i business fanno utili e non perdite e dove i dipendenti (mi riferisco di certo non ai giocatori, ma a qelli veri...), possono dormire sogni tranquilli che il loro lavoro e' assicurato.
A proposito di Inter, fino a due-tre anni fa si diceva “visto che spendere tanto non serve a nulla?”, ora che invece vincono tutti dicono: “logico, per quanto spendono...e se non spendi non vincerai niente”..mi astengo dal ragionarci sopra.
Avevo promesso di ragionare sulla sconfitta di sabato e su che soluzioni trovare. Ma mi pare che leggendo i commenti ho gia' letto molte cose interessanti, tutte valide come cosi tutte non valide allo stesso momento, ma questo e' il calcio e lo amiamo proprio per questo. O no?
Di certo hanno Tv satellitari fantastiche e ultra moderne, che prendono tutti i canali del mondo, con un solo difetto, cioe hanno un chip inserito che NON gli permette di collegarsi a qualunque canale mondiale che ha una news nella programmazione.
Cristiano Ronaldo dice di non essere contento perche' si rende conto che le possibilita' di guadagnare di piu' potrebbe svanire, Van Persie ha mandato il suo rappresentante in Societa' a chiedere un aumento di stipendio da 60 a 80mila sterline. Fabregas fa sapere che bisogna rivedere il contratto, che scadendo nel 2014 non lo rende tranquillo per il futuro, si vede.
Walcott ha fatto sapere che le sue corse sulla fascia hanno un prezzo elevato e che “sarebbe meglio sedersi e vedere cosa fare” altrimenti non si sente tranquillo in campo e chissa' come potrebbe rendere di meno. Adebayor e' inquieto perche' “si dice” che il Real Madrid potrebbe chiederlo a Gennaio offrendogli un contratto che gli permetterebbe di pagare le bollette dell'acqua che oggi non sa coem fare.
Parlo solo dei nostri calciatori (ed ho solo inserito CR7), perche' altrimenti il post di oggi occuperebbe tutta la banda che ho a disposizione. Ad ogni modo loro vivono appunto in un Mondo diverso dal mio e dal vostro.
Queste cose mi infastidiscono e alle volte sono contento quando la mia squadra non ci sta a questi ricatti, costi quel che costi. Come e' accaduto la scorsa estate con Flamini , ad esempio, e come noi mai partecipiamo ad aste folli per giocatori.
La Societa' e' ben coperta finanziariamente, ma fa benissimo a non lasciarsi trasportare dalle spese pazze. Almeno che non si voglia entrare nella roulette degli investitori pazzi che cercano un successo oggi senza pensare al domani. Per giunta, siamo sinceri, anche investendo tantissimo non e' che sia sicuro che si vinca. Ogni anno vince solo una squadra e non e' assolutamente detto che sia quella che ha speso di piu', anzi...
Quello che trovo starno e' che i tifosi in generale sono contenti dello sperpero dei soldi, non mi e' chiaro perche', ma lo sono come lo sono i giornalisti, che nello stesso giornale dove altri giornalisti autorevoli invitano al risparmio, richiamano la recessione, la crisi, etc etc, loro, invece, scrivono prendendo in giro e criticando pesantemente chi non sta al gioco degli stipendi folli.
Eppure l'Arsenal da piu' posti di lavoro di un Chelsea o di un Inter, per esempio, ma questo sembra non interessare minimamente nessuno (o quasi..). Per giunta in tempi di crisi come questi, proprio la nostra Societa' dovrebbe essere presa ad esempio, dove tutti i business fanno utili e non perdite e dove i dipendenti (mi riferisco di certo non ai giocatori, ma a qelli veri...), possono dormire sogni tranquilli che il loro lavoro e' assicurato.
A proposito di Inter, fino a due-tre anni fa si diceva “visto che spendere tanto non serve a nulla?”, ora che invece vincono tutti dicono: “logico, per quanto spendono...e se non spendi non vincerai niente”..mi astengo dal ragionarci sopra.
Avevo promesso di ragionare sulla sconfitta di sabato e su che soluzioni trovare. Ma mi pare che leggendo i commenti ho gia' letto molte cose interessanti, tutte valide come cosi tutte non valide allo stesso momento, ma questo e' il calcio e lo amiamo proprio per questo. O no?
7 comments:
Il calcio è bello in campo e sugli spalti, in blog come questo e alle cene tra vecchi amici di stadio o di campo, non certo nel suo lato "industriale" o meramente economico.
E' indecoroso che i calciatori, oggi, passino il loro tempo a battere costantemente cassa, fomentati dai loro manager e giustificati da una stampa sempre più votata ad un approccio scandalistico alle cose.
In un panorama come questo, l'atteggiamento dell'Arsenal è esemplare (tanto più in una situazione economica come questa). E se, il prezzo da pagare per questa filosofia comportamentale è la perdita di campioni o presunti tali, pazienza. La maglia resta ed è un valore reale, tangibile. Questo deve essere l'unico approccio possibile, che non va considerato romantico ma piuttosto "necessario". E se poi, ogni tanto, restando fedeli alla propria filosofia, si riesce a piazzare pure un buon colpo di mercato, tanto meglio.
Piero
PS. SE NON LO AVETE ANCORA LETTO, CONSIGLIO UN MERAVIGLIOSO ROMANZO SUL CALCIO "IL MIO NOME E' NEDO LUDI" DI PIPPO RUSSO (BALDINI & CASTOLDI). MERITA.
Io però vorrei ricordare che i contratti non li firmano solo i giocatori, ma anche i presidenti.
Se Ronaldo, Fabregas o Ibra ogni 5 minuti vanno in sede a chiedere un aumento è perché sanno che gli sarà dato.
I club calcistici vorrebbero mutuare l'organizzazione NBA, ma lì i club si sono dati regole che peremttono di calmierare i costi o per lo meno di tenerli allineati agli incassi, mentre in Europa ognuno viaggia per conto suo e la battaglia si è spostata dai grandi nomi ai ragazzini sudamericani.
Ogni lega ha sue regole e questo già crea disparità, ma all'interno di una stessa lega c'è chi cerca di far quadrare i conti e l'arabo/russo di turno che se ne frega e si comporta come se fosse a Football Manager.
Alla fine il tifoso normale vuole andare allo stadio e divertirsi ed è più contento quando si vince e il presidente mliardario ragiona allo stesso modo.
Per me non è un caso che nessun club professionistico americano sia di proprietà di arabi, russi o asiatici, mentre i club calcistici sono sempre più oggetto di attenzioni straniere.
Se io fossi un super miliardario cinese con il pallino del calcio non mi comprerei un club per vederlo crescere piano piano, ma vorrei tutto e subito.
Nel calcio posso, nello sport USA no.
Interessante la tua esposizione sulle differenze tra NBA e Calcio...non ci avevo mai fatto caso, ma hai ragione.
Comunque sarebbe opportunoc he pure i tifosi avessero uan morale di fondo... e non accetto la non-morale della stampa, sinceramente...
max
eccone un altro max,tanto per avvolorare la tesi sui ragazzini.
Rui Fonte è andato in goal con la sua nazionale U21;)
nella stessa partita, negli spagnoli, c'era Merida...questo in particolare sfondera', vedrai.
max
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