Ci sono giocatori, pochissimi, che possono dare un’impronta ad un’intera squadra per un largo di tempo lungo abbastanza fino al punto di dire “prima di lui era diverso”. Una specie di spartiacque, una specie di Cristo che segna il tempo: “before him” oppure “after him”. Quando undici anni fa firmava il suo contratto con i “gunners” di North London, N10 per la precisione, si materializzava il sogno del giovane Dennis che non vedeva l’ora di trovare l’occasione per lasciare Milano (aveva un contratto di quattro anni all’Inter e dopo alcuni mesi si rese conto di aver sbagliato citta’, squadra e nazione…) e voleva farlo per il sogno della sua gioventu’: giocare nel campionato piu’ appassionante del Mondo: la Premier League.
Da allora quasi tutto e’ cambiato nella mitologia della squadra piu’romantica e letteraria dell’intera Inghilterra (e forse del Mondo). “boring, boring Arsenal” era l’insulto che i tifosi avversari rivolgevano ai Gunners che o vincevano 1-0 o perdevano con lo stesso risultato e che quando pareggiavano era sempre 0-0. Una logica e un atteggiamento che è ben spiegato nel famoso libro “Febbre a 90” di Nick Hornby . Eppure, nonostante tutto questo, l’Arsenal ha sempre rappresentato la multicultura e multirazzialita’ della citta’ di Londra come nessun altra squadra in citta’. Ed ancora e’ cosi. E Bergkamp ha dato la svolta, a creato e materializzato le magie che in tutte le altre squadre era possibile vedere. Con l’arrivo di Dennis, e poi di Arsene Wenger, l’Arsenal ha creato la prima squadra in Europa dove nessuna nazionalita’ veniva messa in risalto sulle altre e creava choc e stupore quando andando a giocare fuori casa esponeva (alle volte) una squadra completamente multirazziale e dove perfino le religioni si contavano a decine. In ogni caso tutto questo viene fatto partire con l’arrivo di Iceman (uno dei tanti sopranomi che i tifosi hanno dato negli anni all’olandese).
Questi 11 anni sono stati importanti anche nella vita privata di Bergkamp, arrivato solo con la moglie e ieri in campo con i 4 figli nati in questi 11 anni. L’importanza di Bergkamp e’ stata basilare non solo per la nuova era dell’Arsenal ma anche per il calcio europeo. Ci sono cose che Bergkamp ha fatto che rimarranno per sempre (guardatevi il video linkato) nella storia del calcio di questo passaggio tra i due secoli. Come dimenticare la sua giocata contro l’Argentina con la maglia arancione dei Mondiali del 1998? Una magia che e’ entrata di prepotenza nella top dei migliori goal dei mondiali di sempre. Ed andatevi a vedere quanto e’ bello quello fatto contro il Leicester, o la magia “alla Maradona” e che rimarra’ per sempre impresso nella memoria degli appassionati di calcio fatto contro il Newcastle e mai dimentichero’ il giochetto fatto contro la Juve con assist per Ljungberg in una Coppa dei campioni di alcuni anni fa.
Ero in fila da mesi per avere il biglietto per la partita sua e che coincideva con l’inaugurazione del nuovo stadio dell’Arsenal, l’Emirates Stadium. E ne e’ valsa la pena. Quasi 4 ore di spettacolo e la gioia di vedere Van Basten giocare al fianco di Cruyff, e rivedere Vieira e Henry ancora assieme. Piccola curiosita’. Due mesi fa Henry siglo’ l’ultimo goal a Highbury e indovinate chi ha segnato ieri il primo goal di sempre per l’Arsenal nel nuovo stadio?
Ieri mi sono pure divertito con la mia macchina fotografica e una selezione delle 200 foto che gelosamente conservo potete vederle in questo special folder che ho aperto e messo in rete per l’occasione.
Sunday, 23 July 2006
ICEMAN
Subscribe to:
Post Comments (Atom)
No comments:
Post a Comment